Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di Compassion Focused Therapy (CFT), o Terapia Focalizzata sulla Compassione. Ma di cosa si tratta realmente? È un approccio psicoterapeutico innovativo, sviluppato dallo psicologo britannico Paul Gilbert, che nasce con l’obiettivo di aiutare le persone a gestire emozioni dolorose e stati mentali negativi, come vergogna, ansia e autocritica, attraverso lo sviluppo della compassione.
La CFT parte da un presupposto fondamentale: molte difficoltà psicologiche derivano da un’eccessiva severità verso se stessi. Questo approccio si concentra sul coltivare un atteggiamento più gentile, comprensivo e accogliente nei confronti delle proprie emozioni, delle proprie fragilità e dei propri errori.
Perché la compassione?
Secondo la CFT, esistono tre sistemi emozionali che regolano il nostro equilibrio mentale:
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Il sistema della minaccia (ansia, paura, difesa);
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Il sistema del desiderio (motivazione, ricompensa);
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Il sistema della calma (sicurezza, connessione, compassione).
In chi soffre di disturbi emotivi, spesso il sistema della minaccia è iperattivato, mentre quello della calma è poco sviluppato. La CFT lavora proprio per rinforzare quest’ultimo.
Quali benefici offre la CFT?
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Migliora la regolazione emotiva;
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Riduce i pensieri negativi ricorrenti;
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Rafforza l’autostima e il senso di sicurezza;
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Promuove relazioni più sane e consapevoli.
La Compassion Focused Therapy può rivelarsi particolarmente utile in casi di trauma, depressione, disturbi alimentari, disturbi di personalità e condizioni legate a una forte autocritica.